Arianna Psicologie inconsuete di Ennio Martignago
Indice degli articoli usciti: N. 0.0: Information Overloading ed equipollenza culturale (agosto 96)N. 0.1: Romanticismo e Pragmatismo dell'anima (Marzo 97) N. 0.2: Per Bataille (Luglio 97) N. 0.3: Metafisica dell'orgasmo (Agosto 97)
I saperi che si vogliono scientifici, e la psicologia fra questi, come eroi mitologici, perseguono il loro destino e si consumano in esso, certi di aver compiuto una missione, di aver esaurito un compito, di aver conseguito il risultato, celebrato il loro epos.
Nel mito, il sapere-Teseo per consumare il proprio destino deve però fare i conti con la bestia nascosta nel labirinto. Minotauro può essere visto come il toro-Ur, il simbolo dell'energia originaria nascosta nella componente tellurica del mondo, quella sepolta, recondita, notturna. In quanto tale è anche l'ombra, la faccia orrifica dell'Io. Solo entrando in possesso di questa l'eroe può individuarsi, completarsi e ritrovare la propria energia. Purtroppo non possono essere le armi tradizionali della razionalità a guidarlo nel labirinto, né l'affinata lama del metodo a poter avere la meglio sulle energie allo stato puro della passione e della libido.
Arianna agisce d'istinto. Sceglie di aiutare l'uomo di cui si è innamorata e tradisce la sua famiglia di origine per fedeltà al sentimento, per sposare il suo destino. Teseo agisce e ha la meglio sul Minotauro vincendolo con i muscoli o con la lama, ma non possiede il senso del percorso. Per muoversi ha bisogno del filo di un discorso che è la lunare Arianna a fornirgli. Nell'abbandonarla perderà il senso e seguirà - per causa ed effetto - il destino del suo mito.
Esiste un sapere della psiche umana armato della lama affilata del causalismo logico e del perseguimento di obiettivi determinati dalla legge della religione scientifica. Esiste un sapere della psiche che si dipana nella narrazione, che non cerca necessariamente una spiegazione, ma che si rinnova nel ripetersi di un racconto ricorsivo senza fine e ci consente di rispecchiarci e di rinvenirci nello spazio e nel tempo del senso, individuando la nostra direzione per differenza. Questa psicologia "psico-il-logica" parla con il linguaggio dell'anima e del sentire. Narra ed esercita un'immaginazione che non si confronta direttamente con la realtà, ma lascia che a confrontare la sua storia con le singole realtà sia ognuno di noi. Solo incidentalmente sono anche degli psicologi a raccontarla, ma la schiera è assai più lunga. La sola differenza è che fino a ieri sembrava che agli psicologi fosse proibito ospitare Arianna nei propri labirinti. Come certi uomini che abbandonavano le donne che si erano concesse loro accusandole di essere troppo facili, Teseo non volle Arianna con se per timore di quello che avrebbe poi potuto pensare la sua gente. Allo stesso modo la psicologia cosidetta scientifica ha abbandonato l'anima (e quindi Psyche) per vergogna dei retaggi storici che la separavano dalle scienze giovani e per paura di ciò che l'accademia avrebbe potuto dire di loro. Di fatto il soggetto reale, ognuno di noi, disdegna sempre più spesso l'aiuto di questi psicologi, preferendo loro cartomanti ed astrologi (non sempre ciarlatani, ma anzi, a volte taumaturgici), in quanto unici eredi di Psyche, i soli che possono permettersi di narrare invece che limitarsi a consumare un compito nel reificare il mito.
A queste psicologie inconsuete ed arbitrarie fino alla presunzione è dedicata quest'isola dell'arcipelago. Credo che lo sguardo transpersonale e la sfida di discorsi ignoti, come morte e reincarnazione, energia psichica, "sentire" ultrasensoriale, ma anche costume, morale, etica, egoismo/altruismo, verità/falsità..., permangano, a dispetto dello scientismo dominante, territori psicologici irrinunciabili per superare il sempre più angusto ghetto dell'ovvio e del già-detto. E se la psicologia tradizionale rifiuterà di farlo, sia benvenuta la nascita della psicoillogia ed il matrimonio del "folle" Dioniso con un'Arianna libera.